C’è anche una traccia di “oro giallo liquido“ o “oro verde” gardesano nella nuova antologia “Un filo d’olio”, edita da La Ruota, che raccoglie racconti e poesie selezionate fra vincitori e finalisti al Premio Internazionale Ranieri Filo della Torre, che si è chiuso nei giorni scorsi.
Valorizzare l’olivo e l’olio è uno degli obiettivi del Premio Internazionale Ranieri Filo della Torre, dedicato a Ranieri Filo della Torre, personaggio di spicco dell’olivicoltura e dell’agricoltura italiane, e gli organizzatori hanno scelto di farlo proponendo un bando per racconti, poesie e tesi di laurea che parlassero di “L’olivo e l’olio, elementi simbolo del Mediterraneo“, tema del concorso 2020.
L’olio del lago di Garda è uno degli elementi che caratterizzano il racconto finalista “Le figlie di Minerva” di Simona Cremonini, che è stato selezionato per la pubblicazione e che, con un’ambientazione in epoca romana, narra di una vestale gardesana della dea Minerva: dalle terre del lago costei viaggia fino a una delle tante lande del sud Italia tinte dall’argento degli olivi per partecipare al simposio che segna il destino di questa pianta e delle sacerdotesse della dea romana della guerra, delle arti e dei commerci, divinità che, fra l’altro, i lettori di questo sito e dei libri già ben conoscono, perché ha un legame strettissimo con Manerba del Garda e anche con la Saga delle Streghe Quinti, essendo il personaggio che dà origine proprio alla famiglia della protagonista Brunella.
La scorsa settimana a Roma presso la sede di Confagricoltura si è tenuta la giornata di premiazione dei finalisti e la presentazione ufficiale dell’antologia.
La diretta è disponibile integralmente sulla pagina Facebook del Premio Internazionale Ranieri Filo della Torre a questo link.
L’antologia “Un filo d’olio” è in vendita nelle librerie e negli store online o presso l’editore.