La possibilità che Sherlock Holmes o il suo creatore, lo scrittore Arthur Conan Doyle, siano mai passati per il lago di Garda, sarebbe un caso perfetto per gli amici del Festival Giallo Garda, il ciclo di incontri e iniziative a tema all’insegna del giallo che ormai dal 2016 uniscono territorio e cultura con un premio letterario di respiro internazionale.
Tuttavia parlare di una sottile relazione tra il grande investigatore Sherlock Holmes e il lago di Garda non è un solletico occasionale per gli appassionati locali del genere, bensì un tema abbastanza curioso e significativo, perché in più di un’occasione il personaggio di Arthur Conan Doyle, anche se “vissuto” nella Londra vittoriana, è effettivamente entrato in contatto con elementi gardesani .
Non è difficile ricordare, innanzitutto, una recente edizione 2017 di Notte di Fiaba incentrata sull’investigatore londinese, che con le sue indagini ha animato la manifestazione di Riva del Garda le cui origini sono raccontate nel saggio “Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda” (a causa dell’emergenza sanitaria l’evento nel 2020 si terrà con un’edizione “remix”).
Anche sul fronte narrativo, però, indagando (è proprio il caso di dirlo) sulle opere sherlockiane, apocrife e non, balzano agli occhi alcuni elementi davvero intriganti.
Nel 2013, nel suo “Death on a Pale Horse, Sherlock Holmes on Her Majesty’s Secret Service”, l’autore Donald Thomas colloca sul lago di Garda alcune vicende su cui indaga Sherlock Holmes. Che infatti, spiegando al fidato Watson un complotto che attraversa l’Europa continentale, giunge a parlare di Riva del Garda come del luogo in cui hanno soggiornato due dei protagonisti di tale vicenda, specificando “Riva è una piccola pittoresca città affacciata sulla parte austriaca del lago di Garda” (“Riva…” … “It is a picturesque little town at the Austrian end of Lake Garda”).
Altro autore che cita il lago in un’opera legata alle indagini di Holmes è Simon Clark: parlando di un personaggio in fuga racconta che “he travelled to a white hotel on the shores of Lake Garda“, ovvero “viaggiò fino a un hotel bianco sulle sponde del lago di Garda”.
Un ulteriore romanzo, infine, ha messo addirittura in scena, in un caso seguito da Holmes, uno dei vini del lago di Garda: nel loro romanzo “Sherlock Holmes a Monza. Due pistole per un regicidio” nel 2013 Luigi Calcerano e Giuseppe Fiori fanno provare a Watson una suggestiva esperienza vinicola per lui inedita. “Per il vino mi feci convincere da Pachi a non ordinare il Chiaretto che si beveva molto a Londra e prendemmo il Lugana, un vino bianco che era prodotto nella zona del basso lago di Garda ed era l’ideale da abbinare a primi piatti e formaggi freschi”. Anche se la denominazione ufficiale di Lugana sarebbe arrivata solo nel 1967, ovvero circa un secolo dopo il periodo di ambientazione delle storie di Sherlock Holmes, come tanti altri personaggi storici e letterari il dottor Watson non ha perso l’occasione (pur essendo a Monza) di gustarsi un bicchiere di lago di Garda.
I racconti citati potrebbero evidenziare semplici coincidenze letterarie, magari dovute più alla conoscenza personale degli autori di luoghi ed elementi gardesani che non a un rapporto diretto tra Sherlock Holmes e i luoghi e la cultura del lago di Garda.
Tuttavia non si può non ricordare l’elemento più importante che li mette in correlazione certa, ovvero quello che in realtà porta direttamente il lago di Garda fra le pagine di Arthur Conan Doyle, per il quale voglio però evitare uno ***SPOILER*** a chi non ha mai letto in toto i racconti su Sherlock Holmes.
*** SPOILER ***
Dopo la morte di Sherlock Holmes, a opera del suo rivale dottor Moriarty, nei racconti che appartengono al ciclo del “Ritorno di Sherlock Holmes” tre anni più tardi un vecchio libraio incontrato casualmente tenta di vendere al dottor Watson tre libri, tanto da arrivare ad andarlo a trovare nel suo studio. Ben presto grande sarà lo stupore di Watson nello scoprire che l’uomo non è altri che, sotto mentite spoglie, il suo vecchio amico Sherlock Holmes, salvatosi provvidenzialmente dalla brutta vicenda vissuta e rimasto nascosto per smascherare i propri attentatori.
*** FINE SPOILER ***
La “scusa” di Holmes, ovvero i tre libri, sono l’elemento che lo legano indissolubilmente al lago di Garda, trattandosi non solo di “Uccelli della Gran Bretagna” e “La Guerra Santa” ma anche di “Catullo”, ovvero di un libro di poesie del poeta sirmionese.
Ed ecco così che apprendiamo che Gaio Valerio Catullo, una volta recuperato dalle pieghe della storia, era probabilmente presente fra le letture (o, perlomeno, poteva esserlo) di Arthur Conan Doyle, che poteva così conoscere meglio qualche dettaglio di Sirmione e della bellezza del lago di Garda proprio fra le pagine di chi, due millenni prima di lui, ci viveva e aveva dedicato al lago e alla sua Sirmione diversi componimenti.
.
Verità o leggenda?
Oggigiorno si abusa del termine “leggenda” per indicare gesta umane.
Di certo, però, non si può negare che Sherlock Holmes sia veramente una leggenda letteraria capace di incrociare, nelle opere citate e non solo, anche la bellezza del lago di Garda.