Una leggenda gardesana racconta che il nome Limone appartenesse non solo a questo frutto, ma anche a un giovane semidio, figlio del dio del lago di Garda, Benàco, come evidenzia anche la Genealogia degli dèi del lago a questo link: Limone era, nella tradizione, colui che custodiva l’agricoltura e tutti i suoi frutti attorno al lago di Garda. Le avventure di questo semidio lo condussero nei vari luoghi gardesani, finché un’avventura straordinaria (che è divenuta un vero e proprio racconto che fa parte dell’antologia Gardesaniana) non lo portò a ricoprire più stabilmente il suo ruolo e, forse, a risiedere proprio nel luogo a cui diede il nome.
Cosa successe, poi, al semidio Limone a Limone sul Garda?
Le leggende non ci narrano con esattezza cosa avvenne, ma possiamo immaginare (se il sangue non è acqua e se l’influenza del padre Benàco non venne a mancare del tutto) che egli non disdegnò le fanciulle del posto e, forse, finì per amoreggiare con esse e concepire, come succede spesso agli dèi nelle mitologie antiche, qualche figlio e qualche figlia che crebbero tra il borgo, le limonaie, le piccole spiagge e le rocce che circondano Limone sul Garda.
Forse è così, dal rimescolamento con un sangue antico e immortale, che gli abitanti di Limone divennero, per certi versi, “immortali” a loro volta e che in questo luogo diventò sempre più frequente e sempre più facile imbattersi in uomini e donne capaci di vivere, in piena salute, fino a tarda età…
Sarebbe suggestivo pensare che le leggende siano arrivate fino a noi in questo modo: tuttavia un fondo di verità c’è, ovvero a Limone sul Garda le persone tendono effettivamente a essere molto longeve, dato che una dozzina di persone su circa un migliaio di abitanti è riuscita a superare i 100 anni di età, evidenziando una media molto alta.
Negli anni Settanta se ne accorse il farmacologo milanese Cesare Sirtori, che con i suoi studi condusse a una scoperta sorprendente: i limonesi posseggono, e ancora oggi è oggetto di studio, un gene definito “Apolipoproteina A1 Milano gene Limone”, spesso chiamato più popolarmente “gene della longevità di Limone”, grazie al quale essi beneficiano di una variante di colesterolo che elimina velocemente i lipidi nelle arterie e riduce il rischio di disturbi cardiovascolari e di arteriosclerosi.
Grazie agli studi di Sirtori (iniziati casualmente, grazie a un ferroviere di origini limonesi che visse per vent’anni a Milano e che nel 1979 si sottopose ad analisi di routine) si riuscì a risalire alla presunta origine di questa mutazione, o comunque a un suo snodo fondamentale: i suoi custodi erano tutti limonesi che discendevano, andando a ritroso, da una coppia sposatasi nella seconda metà del 1700, ovvero Cristoforo Pomaroli e Rosa Giovanelli. Le cause della mutazione si possono probabilmente perciò prima di tutto ricercare nell’isolamento degli abitanti di Limone, che in un intricato intreccio di matrimoni in paese portò alla trasmissione del gene fino ad oggi. Inoltre fino agli anni Trenta, con la costruzione della Gardesana Occidentale (il “Meandro”, come lo definì Gabriele D’Annunzio, che provvide a dare i mitici nomi che ancora oggi ne identificano le numerose gallerie e che si possono scoprire nel bestiario del lago di Garda Fantastico Garda), Limone insieme a paesi come Tignale e Tremosine era raggiungibile solo via lago o tramite piccoli sentieri, non con una vera e propria strada, e così oltre all’isolamento anche la sana alimentazione locale a base di pesce di lago e condita da agrumi e olio potrebbe aver giocato un ruolo fondamentale per esaltare questo “elisir di lunga vita” nelle linee dinastiche della piccola città.
Quale che sia il contributo di tutti questi elementi, Limone e i suoi abitanti custodiscono ancora oggi questo prezioso gene, come ha confermato nel 2004 l’identificazione della sua presenza in ben otto bambini che discendono dai suoi portatori e che porteranno questa fantastica scoperta anche nel futuro di Limone e, si spera, della medicina.
Che a Limone ci sia, legato a doppio filo ai suoi abitanti, l’elisir di lunga vita, ne ha dato prova anche la scienza ed è quindi assoluta verità.
In quanto alla leggenda… c’è talmente tanta magia in questo tesoro inaspettato del lago di Garda che sicuramente il dio Limone non potrà che essere soddisfatto dell’eredità che i limonesi portano con sé ancora oggi.