(Tutto il materiale è © SIMONA CREMONINI)
Il 1 marzo 1938 muore uno dei personaggi che non sono nati sul lago ma lo hanno scelto come uno dei luoghi della loro vita: Gabriele d’Annunzio. Sul Vate si possono raccontare un’infinità di curiosità e della sua profonda superstizione e del suo legame con il magico e l’esoterico è rimasta profonda traccia anche al Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera: numerosi talismani e segni la testimoniano ancora oggi, compresi gli aneddoti sul Mazzamauriello, su cui si può trovare una dettagliata cronaca anche sul bestiario del lago di Garda “Fantastico Garda“.
Il 1 marzo 1692, inoltre, iniziò il processo alle streghe di Salem, con quattro donne accusate di stregoneria. Di certo le cronache sui fatti della città fanno parte ancora oggi dell’immaginario e hanno influenzato anche la Saga delle Streghe Quinti, ambientata sul lago di Garda.
In epoca romana in questo giorno si celebrava Matronalia, in onore della Dea Giunone, e nel 375 a.C. il 1 marzo venne dedicato il tempio sull’Esquilino di Iuno Lucina, che presiedeva ai parti. Potevano partecipare solo le donne maritate una sola volta. Anche sulle Giunoni e sulle Matronae, figure femminili plurali legate alla nutrice Giunone, è dedicato un capitolo in “Fantastico Garda“.
Il 1° marzo 1630, inoltre, muore un personaggio che ha contribuito al folklore della zona di Mantova e non solo: Tristano Martinelli, più noto come Arlecchino.
Infine, anche una curiosità sulla storia della Repubblica Veneta: il 1 marzo era considerato il Capodanno Veneto, perché cominciava appunto il nuovo anno in questo giorno, associando i mesi di gennaio e febbraio all’anno passato.
Il 2 marzo 1973 a Milano muore Ugo Mulas, fotografo italiano che espose le sue opere attorno al mondo: era nato a Pozzolengo.
Tra gli autori analizzati nel breve saggio “La paura danza in collina” c’è anche Arthur Machen, scrittore de “Il terrore“: una storia che ha ispirato anche un racconto horror ambientato a Tremosine, inserito in “Gardesaniana“. Arthur Machen è nato il 3 marzo 1863.
Il 3 marzo la Chiesa celebra Santa Cunegonda, che ereditò la corona imperiale da un personaggio che ha caratterizzato numerose leggende del lago di Garda, Adelaide di Borgogna.
Cunegonda infatti era la sposa di Enrico, duca di Baviera, il quale dopo la morte di Ottone III, nipote di Adelaide e imperatore del Sacro Romano Impero, ereditò la corona imperiale e ovviamente la condivise con la sua sposa.
Cunegonda, col consenso del suo sposo, fece e mantenne anche dopo il matrimonio un voto di verginità, così da attirare le ire del demonio: il diavolo scatenò le malelingue. Grazie all’intervento divino, però, la pace tornò presto tra gli sposi.
Il 5 marzo 1950 muore Edgar Lee Masters, autore della poesia “Dormono sulla collina“, citata anche nel saggio sulle ambientazioni di libri in collina, ovvero “La paura danza in collina“.
Anticamente questo giorno per i Romani era Ecatis, festa di Ecate, divinità magica legata agli inferi e alla luna, e dea dei crocicchi, la cui figura è approfondita nel saggio “Misteri Morenici“.
Il 5 marzo era anche Navigium Isidis, in onore di Iside, per il ritorno della primavera e la ripresa della navigazione.
La Chiesa cattolica oggi celebra Santa Olivia o Oliva da Brescia, vergine e martire, venerata fra i martiri della chiesa di Sant’Afra. Inoltre si tramanda che una sua reliquia fosse venerata sul lago di Garda nella chiesa dei Cappuccini di Barbarano di Salò.
Il 6 marzo anticamente era un giorno sacro alla dea Vesta, protettrice del focolare domestico e del fuoco. La festa era chiamata Vestiae o Festum Vestae, e in queste ore il fuoco nel santuario della dea vergine Vesta, tenuto acceso dalle sue vestali durante l’anno, veniva spento con l’acqua ma un altro fuoco veniva acceso da quello spento, nell’eterno rinnovamento di tutto ciò che il fuoco rappresentava. Era il giorno in cui il tempio della divinità veniva lavato e profumato e il nuovo fuoco sacro veniva poi portato nelle case per splendere e riscaldare accendendo i camini.
Un richiamo a questi riti antichi, per quanto riguarda il legame con il lago di Garda, è contenuto nel libro di narrativa breve “Gardesaniana“, dove Acilia, figlia di Catullo e Quinzia, si troverà a vivere una cerimonia molto suggestiva che coinvolgerà la figura di Vesta.
Il 7 marzo 1856 muore Matilde Serao, non solo autrice di narrativa ma anche narratrice di leggende di Napoli: una di esse è ripresa nel saggio “La leggenda vien mangiando“, perché narra di un piatto molto popolare.
Il 7 marzo è anche la festa di un Vescovo di Brescia, San Gaudioso, dodicesimo vescovo della città morto verso il 445 e tumulato nella Chiesa di Sant’Alessandro.
L’8 marzo è la Festa Internazionale della Donna. Proprio alle figure femminili, e in particolare alle donne dimenticate dalla storia, è dedicata la Saga delle Streghe Quinti, ambientata attorno al lago di Garda e incentrata sulla figura di Brunella, ultima erede di una stirpe di “streghe”.
Il 9 marzo 1568 nasceva Luigi Gonzaga, futuro santo protettore dei giovani ma anche protagonista di alcuni “Misteri Morenici“, come spiegato nel saggio dedicato alle colline del lago di Garda e con un capitolo incentrato su Castiglione delle Stiviere, luogo di nascita del santo.
Il 9 marzo 1867, più a sud ma sempre in provincia di Mantova, Giuseppe Garibaldi soggiorna in un luogo a cui lascerà il nome: Villa Garibaldi, oggi nel comune di Roncoferraro, nei pressi del fiume Mincio. Lo racconta il saggio “Mincio Magico“.
L’11 marzo 1908 moriva Edmondo De Amicis, autore di Cuore, libro dove si trova anche la “leggenda del tamburino sardo” ambientata tra le colline moreniche a Custoza e ricostruita in “Misteri Morenici“.
L’11 marzo 1818 Mary Shelley pubblicava Frankenstein. Non solo una pietre miliare nella letteratura di genere, ma anche un libro nato su un lago, quello di Ginevra, dove una scommessa tra letterati avrebbe dato vita al genere horror nella misteriosa Notte di Villa Diodati: il romanzo “Il Sigillo di Sarca“, fantahorror ambientato sul lago di Garda, è uscito in occasione dei 200 anni da quell’evento, attorno al 16 giugno 2016, dando il via alla Saga delle Streghe Quinti.
L’11 marzo infine, andando più indietro nel tempo, è la Festa di Artemide, divinità della luna, signora della notte, che aiutò la propria madre a partorire il fratello Apollo.
A Pescara il 12 marzo 1863 nasceva Gabriele d’Annunzio, che lasciò la sua eredità per gli italiani, il Vittoriale, proprio sul lago di Garda.
Leggende e superstizioni lo circondano, così come affollano le stanze di questa dimora, come ricostruito nel saggio “Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda“.
Il 12 marzo si celebra inoltre San Gregorio, che ha raffigurazioni molto curiose e misteriose, addirittura mostruose, in una chiesa gardesana: ne parlo in “Fantastico Garda“, il bestiario del lago.
A San Gregorio sono dedicati anche alcuni proverbi, fra cui uno veneto sul vento, ovvero:
“Se vènta ai tri de Marzo e al dì de San Gregorio, vènta par quaranta dì” (Se fa vento il 3 di marzo e nel giorno di San Gregorio, fa vento per quaranta giorni”).
Secondo la leggenda, il 13 marzo dell’anno 51 d.C. San Barnaba predicò il vangelo in una radura poco fuori Milano, che all’epoca era romana, ma ancora di forte tradizione celtica. Lì, innalzò una croce, infiggendola in una pietra tonda che venne chiamata “Tredesin de Marz” e che, ora, è venerata nella chiesa milanese di Santa Maria al Paradiso, in Corso di Porta Vigentina. Per chi è appassionato del mondo celtico è senz’altro una curiosità da approfondire, come anche conoscere i luoghi celtici del lago di Garda ricostruiti nel saggio Misteri Morenici.
Il 13 marzo 1244 quattro uomini portarono via da Montségur, ultima fortezza catara, un tesoro legato alla loro religione. I misteri legati ai catari attorno al lago sono numerosi e approfonditi nel bel libro di Claudia Farina “Catari sul Garda“.
Il 14 marzo nel calendario romano era fissata Equirria, una festa con riti di purificazione dell’esercito dedicata a Marte: dio che, sul lago di Garda, partecipò alla guerra con cui Nettuno voleva ottenere il dominio su queste acque.
Questa leggenda è contenuta in “Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda” o anche, in una versione narrativa nel romanzo “Il Sigillo di Sarca“.
Nella stessa data Mamuralia, festa sempre del 14 marzo, era legata ad antichi riti in cui si percuoteva un vecchio per incoraggiare l’arrivo del nuovo anno: la festa era legata alla leggenda di un sacro scudo caduto dal cielo.
Il 14 marzo 1820 nasceva Vittorio Emanuele II, re d’Italia e protagonista della Seconda Guerra di Indipendenza, e in particolare della battaglia di Solferino e San Martino, combattuta sulle colline moreniche del lago di Garda, di cui vengono svelati aspetti esoterici in “Misteri Morenici“.
Inoltre oggi, nel 1963, è nato Luca Masali, scrittore italiano attivo nell’ambito della fantascienza e del giallo. Le sue opere sono caratterizzate da un’attenta ricostruzione del contesto storico e una di esse è dedicata al Vate che scelse Gardone Riviera come sua dimora: “I biplani di d’Annunzio“.
Il 15 marzo 1924 Gabriele d’Annunzio con regio decreto viene nominato Principe di Montenevoso, in riferimento a una cima istriana assegnata all’Italia dai trattati di pace: al Vate viene così riconosciuta in modo ancora più evidente l’importanza dell’impresa di Fiume del 12 settembre 1919, con cui era stata proclamata l’annessione della città all’Italia. d’Annunzio riceverà la notizia al Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera, sul lago di Garda.
Il 15 marzo a Mantova si celebra San Longino, colui che con la propria lancia trafisse Gesù sulla croce: di lui si racconta che raccolse l’acqua e il sangue che scorrevano sulla lancia e li mise in dei vasi, che poi portò con sé fino a Mantova. Ancora oggi i Sacri Vasi sono custoditi in città, come racconta il saggio “Mincio Magico” che ricostruisce tutte le leggende su questa vicenda.
Il 15 marzo 1937 moriva un grande maestro dell’horror, Howard Phillips Lovecraft: alcuni suoi racconti sono analizzati nel breve saggio “La paura danza in collina“.
Il 15 marzo 1831 nasceva a Limone sul Garda San Daniele Comboni, missionario e vescovo, fondatore degli istituti dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù e delle Pie Madri della Nigrizia.
Il 16 marzo è una data profondamente legata alle leggende del lago di Garda e della sua regione: è il giorno di morte, nel 453 d.C., del terribile condottiero Attila, che le leggende indicano come personaggio del territorio in quanto proprio in un luogo della regione del Garda sarebbe avvenuto l’incontro che avrebbe cambiato il suo destino, nel 452.
Forse fu infatti la Lugana a sud del lago, oppure il Mincio, a Governolo, a fare da scenario all’incontro tra Attila e Papa Leone, che convinse il condottiero a fare dietrofront dall’Italia.
Questi misteri sono narrati in “Misteri Morenici” e in “Mincio Magico“, nei quali racconto le due versioni sulla collocazione di questo evento storico.
Sempre il 16 marzo, nel 1791, nacque il bresciano che fu Il primo traduttore del “Faust” di Goethe, Giovita Scalvini. Come ricordo nel mio saggio “Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda“, Goethe è anche uno dei celebri personaggi che, nel tempo, hanno visitato proprio il lago.
Il 16 marzo la Chiesa celebra Sant’Eriberto di Colonia, morto nel 1021, che in vita fu cancelliere dell’imperatore Ottone III (nipote di Adelaide di Borgogna).
Il 17 marzo anticamente era la festa sfrenata e libertina di Baccanalia, dedicata al dio Bacco venerato anche sul lago di Garda, come indicano le leggende locali e alcune epigrafi che lo celebrano.
Il 17 marzo, in altre culture, è invece la Festa di Ishtar che conclude il mese di Nion, il frassino, albero a cui è legato il celebre santuario a Peschiera del Garda.
Nella cultura cristiana il 17 marzo è il giorno di un santo famosissimo, San Patrizio, patrono irlandese. Secondo una leggenda spiegò la Trinità agli irlandesi utilizzando un trifoglio, oggi simbolo nazionale. Altre leggende raccontano che in Irlanda non ci sarebbero serpenti perché lui stesso li avrebbe scacciati tutti.
Oggi si celebra anche Santa Gertrude, la protettrice dei gatti, che pare ne tenesse alcuni nel suo monastero per scacciare i topi: proprio i gatti hanno un ruolo nella Saga delle Streghe Quinti, con la presenza del micio nero Catullo a casa di Brunella nei tre romanzi “Il Sigillo di Sarca“, “Le streghe del Monte Corno” e “La leggenda degli amanti del lago“.
Il 18 marzo è il giorno del patrono di Mantova, Sant’Anselmo, morto nel 1086; non tanto la leggenda lo contraddistingue, quanto il fatto che il suo corpo sia ancora custodito integro nel Duomo, Cattedrale di San Pietro, e venga esposto una volta l’anno in occasione di questa giornata.
Per Sant’Anselmo, originario di Milano e poi vissuto per lungo tempo a Lucca, la città di Mantova divenne una seconda patria.
Si racconta che dopo la sua morte in soli cinquanta giorni per sua intercessione ci furono 80 miracoli.
Il 19 marzo per gli antichi Romani era l’inizio di quattro giorni di festa dedicati a Minerva, la dea che secondo una leggenda transitò anche per il lago di Garda e in particolare dove oggi sorge Manerba del Garda.
La figura di questa dea è raccontata anche nella Saga delle Streghe Quinti, rimettendo in scena anche la processione delle sue vestali in “Gardesaniana“.
Il 19 marzo 1862 nasceva il geologo e ingegnere Arturo Cozzaglio, cittadino di Tremosine e soprattutto colui che progettò la Strada della Forra, che collega le frazioni di Tremosine con il lago e il porto.
Una tradizione racconta che all’alba del 19 marzo 1632 il duca di Mantova Carlo I Gonzaga di Nevers fece un sogno che lo spinse a costruire una chiesa nel Bosco della Fontana, come raccontato in “Mincio Magico“.
Questa giornata è molto importante anche per il Cristianesimo perché è celebrato San Giuseppe, il papà di Gesù: secondo la tradizione egli era anche un abile friggitore, tanto che la sua festa prevede come piatto tipico la zeppola o frittella. La leggenda che ne racconta la nascita è raccolta nel libro “La leggenda vien mangiando“.
In occasione della Festa di San Giuseppe ci sono anche alcuni proverbi da citare:
(in mantovano) “Par san Giüsèp, tira via al prét dal lèt” (Per San Giuseppe tira via il prete dal letto – ovvero lo scaldaletto).
“San Giuseppe frittillusu chi non frie fa lu musu“.
“San Giuziepe, l’anguziel movo el bieche” (per san Giuseppe si possono pescare le aguglie grosse).
“San Giusepp e compagnia, smorza i ciar e cusì sia“.
“San Giusep tira fora scarp e calzet“.
“San Giuseppe frittellaio è un dì per metà festaio“.
“San Michel al porta ol candeler, San Giosep al la porta ‘n dre” (San Michele -29 settembre- porta il candeliere (dal cielo) e S. Giuseppe -19 marzo- lo riporta indietro).
“Nu’ sfruculià ‘a mazzarella ‘e San Giuseppe“.
“San Giüsepp l’è cap ad primavera“.
“San Giuseppe ha la barba bianca” (può nevicare a San Giuseppe, il 19 marzo).
“San Giuseppe vecchiarello cosa porti nel cestello?“.
Nel giorno 20 marzo (o il 21) cade l’equinozio di primavera, ultimo giorno d’inverno, nel quale inizia il Grande Sabba con cui si festeggiano l’arrivo della primavera, la festa di Ostara e la giovinezza. Questo è uno dei due momenti dell’anno in cui luce e ombra sono uguali (la parola equinozio deriva dal latino “aequus nox”, ovvero “notte uguale“) e i simboli di questa festa, gli stessi della dea germanica della fertilità Oestara, sono uova, conigli e fiori.
In questa giornata, il 20 marzo 1623, la Bolla Onnipotentis Dei segna una svolta nell’atteggiamento della Chiesa nei confronti delle streghe, perché vengono condannati i processi troppo sommari svolti a partire e sulla base di indizi minimi.
Più anticamente, in epoca romana, il 20 marzo si festeggiava Pelusia, in onore di Iside.
Il 20 marzo 1903 a Firenze muore uno studioso di antropologia che da Filadelfia aveva deciso di venire in Italia per il suo interesse sul folclore: Charles Godfrey Leland.
Leland, secondo quanto raccontò lui stesso, conobbe una donna chiamata Maddalena che gli illustrò le sue numerose conoscenze di stregoneria. Fu autore di varie opere in cui parlò anche di leggende sul poeta Virgilio, come spiegato in “Mincio Magico“.
Il 20 marzo la Chiesa celebra San Giovanni Nepomuceno: le leggende che lo avvolgono e il suo rapporto con il lago di Garda sono ricostruiti nei saggi “Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda” e “Mincio Magico“. Numerose sono le sue tracce sul territorio, dove è anche il protettore di Riva del Garda.
A Praga una leggenda narra che in questa notte San Giovanni Nepomuceno appaia sul Ponte Carlo in una luce spettrale raccontando ai passanti di non aver infranto il segreto del confessionale della regina, e per questo fu ucciso dal re.
Il 20 marzo è festeggiato anche San Vito, che sul territorio è presente anche a Sirmione dove era uno dei patroni originari e dove gli è tuttora intitolato l’Oratorio dei santi Vito e Modesto.
Il 20 marzo 1955 è morto un personaggio salodiano che per oltre trent’anni diresse l’Ospedale di Salò: amico di Gabriele d’Annunzio, Antonio Duse era un grande appassionato di ornitologia e ancora oggi a lui è intitolato un piccolo parco in città.
Il 21 marzo era considerato dai Romani una festa molto importante, in quanto Natale della dea Minerva (Natalis Minervae) e festa di primavera. In questi giorni le feste si protraevano dal 19 marzo al 23 marzo, in quanto si trattava di una divinità primaria, protettrice di tutte le professioni e di tutte le arti. Attorno al lago di Garda sono numerose le tracce del culto di questa dea, come raccontato nel saggio “Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda“, ma soprattutto come ogni anno, nel giorno 4 agosto, è ricordato nella passeggiata/lettura “La Rocca dei Misteri“.
Il 21 marzo è il giorno della morte di un santo celebrato in altra data dalla Chiesa cattolica, ma ricordato dalle comunità del suo ordine: San Benedetto da Norcia. Vale la pena ricordarlo anche perché questo è un giorno di marca che viene evidenziato anche da un proverbio: “A San Benedetto la rondine sotto il tetto“.
C’è anche una santa tutta gardesana da ricordare oggi: infatti Sant’Angela Merici nacque il 21 marzo 1474 a Desenzano sul Garda, allora territorio della Repubblica di Venezia; oggi Sant’Angela è patrona di Desenzano. Dettagli esoterici sulle sue vicende sono raccolti in “Misteri Morenici“.
Anticamente i giorni tra il 22 marzo e il 27 marzo comprendevano le feste romane di Hilaria, dedicate all’equinozio di primavera, a Cibele, la Magna Mater o Grande Madre, e al suo compagno Attis, morto di morte violenta.
Il 22 marzo era Arbor intrat, festa nella quale un pino, che simboleggiava Attis, veniva tagliato, ornato di viole e sacre bende rosse nonché portato al tempio dai sacerdoti. L’albero veniva fatto discendere nella sua tomba il giorno 24 marzo, Dies sanguinis, accompagnato da autoflagellazioni e automutilazioni. Il 25 marzo era il giorno in cui si celebrava la resurrezione e infine il 27 vi era la Lavatio, con cui la statua di Cibele veniva portata al piccolo fiume Almone e purificata nell’acqua.
Il 22 marzo 1832 muore Johann Goethe, autore del Faust e transitato anche per il Garda, di cui parla nel suo “Viaggio in Italia“, in cui fra l’altro scrive: “Avrei potuto arrivare a Verona fin di questa sera, ma avrei dovuto per questo lasciare in disparte uno stupendo punto di vista, quello del lago di Garda di cui non mi volevo privare, e fui ampiamente ricompensato di avere allungata d’alcun poco la strada.” Goethe nomina fra gli altri Torbole, Salò, Maderno, Toscolano, Bardolino: e alcuni richiami sul passaggio di Goethe sul lago sono riportati in “Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda“.
Sempre parlando di laghi… è giusto ricordare che il 22 marzo si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua. E il 22 marzo 1909 a Desenzano del Garda viene inaugurata la linea ferroviaria per il porto.
Il 23 marzo si concludevano le grandi feste del mese per il Natale di Minerva con “Tubilustrium”, festa con cui venivano purificate le trombe usate nelle cerimonie sacre e consacrate proprio a Minerva, dea ben nota anche attorno al lago di Garda: toponimi a lei dedicati si trovano tra le province di Brescia, Verona, Mantova e Trento.
Il folclorista americano Jan Harold Brunvand, uno dei più grossi esperti di leggende metropolitane, è nato il 23 marzo 1933. Di alcune leggende urbane ambientate intorno al lago di Garda si parla nel saggio “Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda“.
Il 25 marzo anticamente era una delle feste romane di Hilaria: era la Festa di Attis risorto, con cortei gioiosi per le strade.
La tradizione popolare attraverso un proverbio ci annuncia che la primavera si sta facendo strada: “Per l’Annunziata la rondine è tornata”. La festa di oggi è quella dell’Annunziata, ovvero l’Annunciazione, nove mesi esatti prima del Natale. L’Annunciazione è anche un tema ricorrente nelle chiese, soprattutto negli affreschi e nelle rappresentazioni, ma in qualche caso anche nell’intitolazione stessa, come per esempio, attorno al lago di Garda, presso la chiesa dell’Annunciazione di Maria a Varone, frazione di Riva del Garda.
Secondo la leggenda, la città di Venezia fu fondata il 25 marzo 421 e oggi, anticamente, era il capodanno veneto. La dominazione veneta sul lago di Garda ha lasciato profonde tracce, nella storia e nella tradizione. A Punta San Vigilio c’è un richiamo fortissimo a un antico rito che veniva svolto qui e che è narrato nel romanzo “Il Sigillo di Sarca“.
Il 25 marzo 1925 dal Vittoriale di Gardone Gabriele d’Annunzio si rivolge a Mussolini per avere appoggio per la costruzione del Meandro, ovvero la strada Gardesana, destinata a congiungere la “liberata Venezia tridentina e la regione lombarda, la veneta, la padana, l’emiliana”.
Sempre il 25 marzo Andrea Sperelli ne “Il piacere” di Gabriele d’Annunzio si separa dall’amante Elena Muti: “Il giorno del gran commiato fu appunto il venticinque di marzo del mille ottocento ottanta cinque, fuori della Porta Pia, in una carrozza. La data era rimasta incancellabile nella memoria di Andrea. Egli ora, aspettando, poteva evocare tutti gli avvenimenti di quel giorno, con una lucidezza infallibile. La visione del paesaggio nomentano gli si apriva d’innanzi ora in una luce ideale, come uno di quei paesaggi sognati in cui le cose paiono essere visibili di lontano per un irradiamento che si prolunga dalle loro forme“.
Il 25 marzo 1848 sulla strada da Desenzano per Padenghe viene arrestato il generale austriaco De Schönals.
Il 27 marzo in epoca romana finivano le feste dedicate a Cibele e Attis, con la statua della dea gettata nel fiume, sottoposta a Lavatio e riportata al tempio sul Palatino.
Il 27 marzo 1910 una curiosa notizia su Gabriele d’Annunzio appare sul Journal des Débats: “Uno degli ultimi venerdì 13, il signor d’Annunzio prende un fiacre con il numero 13, lo tiene per parecchie ore e paga 13 franchi; rientrato a casa, trova 13 lettere; a pranzo i convitati sono 13. Tanti cattivi indizi sono presagio di una disgrazia. In effetti, egli va la sera a teatro e dietro una quinta gli cade sulla testa un ornamento che per poco non gli acceca un occhio“.
Delle superstizioni di d’Annunzio si parla nel saggio “Leggende, curiosità e misteri del lago di Garda“, mentre su “Fantastico Garda” si racconta del suo Mazzamauriello personale.
Il 29 marzo 1797 a Brescia una folla festante assiste in piazza Loggia al rogo dei simboli della Repubblica di Venezia: lo stesso boia veneto appicca il fuoco al palco con la forca e a tutti gli arnesi di morte e di tortura.
Il 29 marzo 1139 con la Bolla Omne Datum Optimum Papa Innocenzo II ufficializza l’Ordine dei Templari: di loro parla anche la Saga delle Streghe Quinti, dove trova spazio anche l’esperienza dei templari moderni, nel romanzo “Le streghe del Monte Corno“.
Il 29 marzo la Chiesa celebra San Secondo Martire, che secondo la leggenda era un nobile che ammirava l’eroismo dei martiri cristiani. La sua conversione trovò realizzazione a Milano grazie ai due santi protettori di Brescia, San Faustino e Giovita, dopo una visita a San Marciano: “Andò Secondo a Melano e l’angelo di Dio menò a lui, fuori de la città, san Faustino e Jovita, i quali eran tenuti pregioni in carcere, e ricevette il battesimo da loro, dando l’acqua una nuvola. Ed eccoti subitamente venire di cielo una colomba, recando il corpo e il sangue del Signore, e sì lo diede a Faustino e Jovita. Ma Faustino diede il corpo del Segnore e il sangue a Secondo, che lo dovesse portare a san Marziano“.
Il 30 marzo 1895 nasce lo scrittore Jean Giono, autore di “Collina”, una delle opere affrontate nel saggio “La paura danza in collina“, breve escursione fra le storie più paurose mai scritte con ambientazione in collina, una forma geografica molto più spaventosa di quanto si possa pensare.
Il 30 marzo del 119, secondo una leggenda, San Secondo, patrono di Asti e Ventimiglia, fece una prodigiosa cavalcata sul fiume Po.
Anticamente il 30 marzo era Festum Concordia, festa della dea Concordia.
Il 31 marzo è la Festa pagana della Luna, una notte magica per il mondo femminile, l’amore, la fertilità, la maternità. Anticamente, in questo giorno, veniva celebrato il “Templum Lunae in Aventino”, ovvero il culto della Dea Luna sul colle Aventino introdotto al tempo del re Titus Tatius.
Il 31 marzo 1727 moriva Isaac Newton, che secondo una leggenda scoprì la gravita per una mela che gli cadde in testa. Un frutto da sempre ritenuto pregno di segreti e simbolicamente importante… come approfondito nel libro “La leggenda vien mangiando“.