Lo sapevate che passeggiando a San Felice del Benaco in questo periodo ci si imbatte in draghi e labirinti?
Basta percorrere via Umberto Zerneri e raggiungere il parco che si incontra sulla strada per incappare nella curiosa figura di Dlago e nelle forme di Daedalus.
Di cosa si tratta?
Il primo, Dlago, è un personaggio che vive nel lago di Garda, di cui in vari modi e con tanti nomi (mostro, serpente, drago) si è parlato nel corso dei secoli, come raccontano i miei libri sulle leggende del lago di Garda.
Nell’interpretazione di Emanuele Bertossi, Dlago è il drago del lago, che non sa dire la lettera R e che è immortale come gli pneumatici che giacciono sul fondo del Garda. Una descrizione ingenua ma profonda, che ho molto apprezzato.
Il secondo elemento è il labirinto di libri, Daedalus, realizzazione con cui Daniela Gambolò ha voluto ricordare le Donne della Costituente e il loro percorso, complesso quanto quello che l’umanità deve affrontare per salvare il pianeta.
È bello che un’artista si sia ispirata a donne tanto importanti per porre le basi della nostra Repubblica.
In queste installazioni mi ha colpito l’uso del tema fantastico e del mito per lanciare messaggi legati alla salvaguardia dell’ambiente: e faccio i miei complimenti al progetto della mostra diffusa Elogio del Limite (di cui fanno parte) e ai due artisti chiamati a interpretare questo tema, perché l’effetto è straordinario.
E se passate di lì, regalatevi un po’ di relax nel bellissimo parco che circonda le due opere.
L’atmosfera data dall’insieme di arte e vecchi alberi è impagabile.
Per sapere di più del progetto (e anche scoprire dove trovare un altro drago sul lago) vi suggerisco di leggere questo articolo su Garda Post e sul sito dell’amica Francesca d’Amato questo approfondimento.
Simona Cremonini