Esiste sul lago di Garda un luogo che è patrimonio delle anguane, una località che già nel proprio nome è profondamente e inesorabilmente legata a queste creature delle leggende del nord Italia.
Si chiama Anguan di Bardolino, ma non provate a cercarla nella toponomastica locale, a tentare di leggere questo nome sulla cartellonistica della zona o nello specifico nei luoghi che andrò descrivendo qui di seguito. Perché, pur essendo reale, è davvero faticoso trovare le tracce di Anguan. Confesso che anch’io ho scoperto solo per caso la sua esistenza.
A venire in aiuto per trovarla sono le mappe comunali, in particolare le cartine che vengono usate per la promozione turistica. È qui che il toponimo “Anguan” finalmente appare in modo esplicito, mostrandosi come collocato nei pressi della località Sore, nelle strade più interne rispetto alla strada che scende da Cavaion.
Le anguane: ecco perché a loro fa sicuramente riferimento Anguan
Ora: se c’è una cosa che la storia e lo studio dei luoghi insegnano, è che un toponimo non ha mai una sola e scontata spiegazione e serve cercare a più livelli per poterne affermare con sicurezza le origini.
In altre parole: se un luogo si chiama Anguan, non è scontato che abbia un legame con le anguane. E questo anche se siamo nel nord Italia, regno delle leggendarie anguane, e anche nello specifico Triveneto dove esse sono state celebrate tanto da essere a volte erroneamente definite (solo) “anguane del Veneto”.
Tuttavia, in questo caso, basta andare sul posto per rendersi conto di una verità illuminante: Anguan è davvero un santuario segreto delle anguane.
C’è infatti un riferimento esplicito, in loco, che non solo non si può ignorare, ma farlo significherebbe voler davvero chiudere gli occhi: perché dove questo luogo è collocato, proprio in località Anguan, sorge una santella dedicata alla Madonna e da essa sgorga acqua.
L’acqua, il sacro e il femminile: un incontro sacro dagli albori della storia
Acqua, sacralità e femminile: questi tre elementi, è risaputo, costituiscono una delle combinazioni più potenti fin dagli albori della storia umana.
Qualunque cultura ha saputo riconoscere il suggestivo legame tra di essi e laddove essi si incontrano succede sempre qualcosa di “magico”.
Così è anche ad Anguan: nella piccola località “nascosta” di Bardolino si ritrovano l’acqua sgorgante dalla santella, l’aspetto sacro (l’adorazione e la figura della Madonna oggi assieme agli aspetti magici e forse protoreligiosi delle “Anguane”) e il sovrapporsi del femminile, tra il più antico (le Anguane) e il più recente (la figura cattolica femminile più importante), osservabile in molti contesti in Italia.
In assenza di un approfondimento tecnico e idraulico, va detto che l’uscita dell’acqua è probabilmente il risultato di una delle numerose risorgive della zona, così ricca di laghetti e pozze.
Come trovare Anguan di Bardolino
La mappa qui sopra è di già esplicativa, ma il modo migliore per trovare Anguan di Bardolino e la santella della Madonna qui collocata resta di andare all’incrocio tra due vie dell’entroterra collinare di Bardolino.
Si tratta di Strada del Progno e Strada del Santino, più o meno in questa posizione.
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Verità o leggenda?
In futuro sarà interessante approfondire qualche aspetto storico su questa santella di Anguan di Bardolino e, magari, cercare di capire se è stata anche il centro di qualche storia portentosa trasformata in leggenda.
Un accenno su alcuni effetti di questa acqua su una bambina mi è stato fatto e mi ha spinta a evidenziare questo luogo particolare:
ma prima di divulgare una storia soggettiva vorrei trovare altre testimonianze a conferma.
Sicuramente parte del fascino di Anguan è che si tratta di un luogo ancora informale, nel quale è ancora possibile lasciarsi andare a una preghiera spontanea e lasciarsi meravigliare dalla dolcezza delle colline circostanti.
Di sicuro questo santuario (ora non più segreto) delle Anguane ha ancora tanto da rivelare e spero che qualche lettore del blog possa portare il suo contributo contattandomi.
E per chi volesse affrontare il tema di queste creature sul lago di Garda, è intanto sicuramente basilare partire dall’excursus più completo esistente sul territorio, quello contenuto nel bestiario Fantastico Garda.
Simona Cremonini